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È stata depositata, presso il Tribunale di Roma, la class action sui buoni fruttiferi postali serie Q promossa dalla Federconsumatori.

Un’azione importante che, laddove ammessa, consentirà ai possessori di tali titoli di richiedere il giusto riconoscimento di quanto spetta loro.

I buoni interessati sono quelli della serie Q emessi tra il 1 luglio 1986 e il 31 ottobre 1995.

La battaglia per l’ottenimento dei giusti corrispettivi per i possessori dei buoni fruttiferi postali ha avuto una prima importante conferma con la sentenza n.1390/2020 del Tribunale di Bergamo, che ha ritenuto che la capitalizzazione degli interessi che maturano sui buoni fruttiferi postali serie Q deve avvenire al lordo della ritenuta fiscale. Poste Italiane e Cassa Depositi e Prestiti, invece, per ciascuno dei primi 20 anni di durata dei buoni, hanno applicato una capitalizzazione al netto della ritenuta fiscale, in modo del tutto illegittimo in quanto si anticipa così il momento impositivo previsto dalla normativa.

In questo modo i cittadini hanno perso ingenti somme: si pensi che, per un buono della serie Q emesso a maggio (dal 1988 al 1995) per il valore iniziale di Lire 5.000.000 l’importo non corrisposto ammonta a circa 3.773,49 Euro.

“Attualmente abbiamo raccolto oltre 700 pre-adesioni alla class action. – afferma Emilio Viafora, Presidente Federconsumatori – Ora spetterà al Giudice, previa valutazione dell’ammissibilità dell’azione di classe, aprire la strada al riconoscimento dei giusti diritti di tutti i risparmiatori interessati.”

Una platea estremamente vasta: si stima che i sottoscrittori dei buoni della serie Q ammontino a circa 250.000.

Invitiamo i cittadini che sono o sono stati in possesso di buoni fruttiferi postali della serie Q oggetto dell’azione di classe a visitare il sito www.serieq.it per ricevere tutti gli aggiornamenti e le informazioni in merito all’evoluzione della class action presentata.