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Pesa la reintroduzione degli oneri di sistema, appesantiti da voci obsolete e ingiustificate.

L’Autorità per l’Energia ha aggiornato le tariffe dell’energia elettrica per il terzo trimestre 2023: la bolletta dell’elettricità per gli utenti sul mercato tutelato, rimarrà piuttosto stabile, con un lieve aumento del +0,4%. Questo si traduce, per l’elettricità, in una spesa per la famiglia-tipo nell’anno scorrevole (compreso tra il 1° ottobre 2022 e il 30 settembre 2023), sarà di 1.150 euro, +7,3% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente.
Una spesa che, lentamente, si riporta quasi ai livelli dello scorso anno, complice anche la reintroduzione in bolletta degli oneri di sistema a partire dal 1° aprile, senza la quale la bolletta sarebbe stata decisamente più leggera.
La riduzione, ricordiamo, è per i clienti sul mercato tutelato, per chi è sul mercato libero la penalizzazione sarà ancora più forte: dovrà far fronte alla reintroduzione degli oneri di sistema e, magari, se ha sottoscritto offerte a prezzo bloccato, continuare a pagare tariffe ben più elevate. Un problema che abbiamo evidenziato proprio stamattina, nell’ambito del convegno organizzato da Federconsumatori sulla regolazione del mercato dell’energia, mettendo in luce come il mercato libero si ancora troppo carente di trasparenza e competitività.
L’obbligo di scegliere un fornitore sul mercato libero, infatti, arriva in un contesto nel quale ancora pesano le turbolenze dei prezzi, che dal 2021/2022 non si sono placate. In questo senso giudichiamo positive le misure confermate ieri dal Consiglio dei ministri con il Decreto Bollette, che vede la conferma nel terzo trimestre della riduzione dell’Iva al 5% sul gas, proroga l’azzeramento degli oneri di sistema, ma solo per il settore del gas (in cui pesano di meno, per questo da tempo sollecitiamo il Governo a ripristinare l’azzeramento sull’energia elettrica e discutere, al contempo, di una riforma generale della tassazione). Prorogata anche l’aliquota Iva al 5% per il teleriscaldamento e per l’energia prodotta con il gas metano. Inoltre, a sostegno delle famiglie meno abbienti, con Isee fino a 15mila euro, è stato prorogato al 30 settembre 2023 il bonus sociale rafforzato per gli sconti sulle bollette di luce e gas. È confermata fino al 31 dicembre 2023, infine, la soglia Isee a 30 mila euro per l’accesso al bonus sociale da parte delle famiglie numerose (con almeno 4 figli).
Misure importanti, che però non bastano: è necessario un piano di politica energetica che preveda, nell’immediato, sostegni alle famiglie vulnerabili, lotta alla povertà energetica, aiuto a tutti quei nuclei che hanno difficoltà a pagare le bollette e sono costretti a rinunce sempre più severe; nel medio-lungo periodo un disegno di transizione, investimenti, sviluppo, che consenta di abbracciare la sostenibilità e allo stesso tempo di determinare un prezzo equo per i cittadini.
Il primo passo per avviare tale percorso è aprire con urgenza un tavolo di confronto con le Associazioni dei Consumatori, in cui avviare una profonda revisione degli oneri di sistema (su cui ancora gravano voci obsolete e ingiustificate), nonché predisporre misure adeguate a sostenere le famiglie in maggiore difficoltà, prevedendo una garanzia per la rateizzazione lunga delle bollette, nonché un Fondo contro la povertà energetica.
Tali interventi possono essere finanziati attraverso una adeguata tassazione degli extraprofitti realizzati dalle società energetiche e dalle multiutilities, ma non solo.