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Necessari provvedimenti urgenti per sostenere le famiglie e contrastare le disuguaglianze, a partire da una tassazione più equa.

I dati dell’Istat sulla spesa delle famiglie, che segnano un calo del -9% nel 2020 e del -3,4% nel primo trimestre 2021, rivelano la situazione di forte difficoltà che sottolineiamo da tempo.

Si tratta, in termini annui, della contrazione più accentuata dal 1997 (ovvero dall’inizio della serie storica), che riporta il livello medio di spesa corrente al livello del 2000.

Nemmeno durante l’ultima crisi la spesa delle famiglie aveva raggiunto una tale contrazione.

Si tratta di un segnale estremamente grave, che rivela quanto sia urgente prendere provvedimenti per sostenere, oltre alle imprese, anche le famiglie.

Il Governo si è concentrato finora sulla ripartenza del sistema economico, giustamente necessaria, ma non si può e non si deve lasciare indietro la parte più debole della popolazione.

Per questo è impensabile la mancata proroga del blocco dei licenziamenti. In assenza di tale misura vedremo esplodere le peggiori conseguenze che questa crisi ha determinato. Per questo è fondamentale gestire la ripartenza in maniera adeguata, facendo decadere il blocco nel momento in cui la ripresa sarà consolidata e non in un momento in cui sono ancora evidenti e percepibili le difficoltà vissute dai cittadini. Invitiamo il Governo a valutare attentamente questo aspetto, insieme all’adozione di misure volte ad una più determinata lotta all’evasione fiscale e all’adozione di una tassazione straordinaria solo sui grandi patrimoni.

Siamo convinti che sia indispensabile, in questa delicata fase, rendere più equa la tassazione e contrastare le disuguaglianze. Si tassi meno il lavoro e di più le rendite e si introducano più forti elementi di progressività.