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Dopo un lungo, complesso e sofferto iter burocratico, l’estate scorsa è finalmente entrato in vigore il nuovo Registro Pubblico delle Opposizioni. Il servizio ora consente di iscrivere anche le numerazioni di telefonia mobile e annulla tutti i consensi al trattamento dei dati personali rilasciati in precedenza. In questi mesi le sedi Federconsumatori hanno tuttavia ricevuto una pioggia di richieste di informazioni e assistenza da parte di utenti che, nonostante il regolare completamento della procedura di registrazione, hanno continuato a ricevere moleste telefonate a scopo promozionale.

Alla luce di tale premessa, abbiamo pertanto realizzato un’indagine per chiedere direttamente ai cittadini un feedback sul nuovo strumento, verificandone così l’effettiva operatività dalle esperienze concrete degli iscritti. Dalle risposte è emerso che, purtroppo, in coerenza con quanto già segnalato dagli utenti alle nostre sedi, il raggiungimento della piena efficienza del Registro delle Opposizioni è ancora un miraggio.

In primis abbiamo chiesto un riscontro in merito alla tipologia di utenza registrata: il 58,9% dei rispondenti dichiara di aver iscritto al Registro il proprio numero di cellulare, quasi il 40% (39,9%) di aver registrato sia la linea fissa che quella mobile e appena il 2,2% riferisce di aver registrato solo il numero fisso. Tali percentuali appaiono coerenti con l’importante diminuzione dell’impiego del telefono fisso verificatasi in questi anni in favore della crescente diffusione dei dispositivi mobili.

Il dato più rilevante e anche allarmante che emerge dalle nostre rilevazioni consiste nel fatto che il 98,5% degli intervistati, quindi la quasi totalità, dichiari di continuare a ricevere telefonate indesiderate sulla numerazione registrata anche dopo il regolare completamento della procedura di iscrizione. Per quanto riguarda l’ambito di riferimento dei contatti ricevuti successivamente alla registrazione, gli utenti identificano nelle società di energia, gas e telefonia i mittenti della maggior parte delle chiamate, anche se non mancano le telefonate da parte di finanziarie e società di trading online. All’atto pratico, dunque, nella maggior parte dei casi l’iscrizione al Registro si rivela inutile.

Le evidenze emerse dall’indagine ci lasciano a dir poco allibiti, soprattutto considerando la travagliata e sofferta gestazione che è stata necessaria per dare alla luce la nuova versione del Registro. I cittadini devono poter usufruire di uno strumento che assicuri il diritto alla privacy ed è assolutamente inaccettabile che anche in seguito all’iscrizione proseguano telefonate promozionali, spesso anche aggressive ed insistenti, se non addirittura tese a veicolare informazioni scorrette e ingannevoli. Chiediamo pertanto che il Ministero delle Imprese e del Made in Italy metta in atto con la massima urgenza tutti gli interventi necessari a garantire la piena, reale e concreta operatività del Registro, in modo tale da tutelare efficacemente i diritti dei cittadini. In tal senso è ora di ripensare radicalmente tale questione, adottando, come da noi sempre auspicato, un sistema di opt-in (con un registro dei cittadini che vogliono essere contattati) piuttosto che l’evidentemente inefficace sistema di opt-out.